Sapone Nablus, foto di Alessandro Pejrano

Il nobile sapone di Nablus della Palestina e le origini della saponificazione

In questi mesi drammatici per la Palestina voglio fare un tributo a questa terra martoriata parlandovi di un sapone per molti sconosciuto ma con una storia nobile e millenaria, alle origini del più noto sapone di Marsiglia e quello di Castiglia, un prodotto che io amo particolarmente.

Nablus è una città della Cisgiordania. Si trova circa a metà strada tra Gerusalemme e il mar Mediterraneo. La produzione del sapone in questa località ha una storia ancestrale nei prodotti per l’igiene e la cura della persona, come testimoniato dai resoconti di alcuni viaggiatori sin dal XIII secolo d.C. La ricetta del sapone più antico della storia, risalente a 4500 anni fa, fu rinvenuta in una tavola di argilla in Babilonia ma il sapone di Nablus, talvolta chiamato Nabulsi, è considerato tra i più antichi, emulato dagli europei per la produzione del sapone di Marsiglia nel XII secolo e poi per quello di Castiglia nel XIV secolo.

Saponetta di Nablus. Foto di Alessandro Pejrano.

Caratteristiche tecniche:

L’ingrediente peculiare di questo sapone sono le ceneri della Salsola (Salsola sativa L.), una pianta che cresce sulle sponde salate del fiume Giordano. Presenta un alto contenuto di carbonato di sodio, in grado di produrre una potassa fortemente alcalina e salina necessaria per la saponificazione dell’olio di oliva, abbondante e di alta qualità in tutta la regione; utilizzato nella formula a circa l’82%. L’etimologia stessa di “alcalino” deriva proprio dall’arabo “al-qaliy”, ovvero cenere bruciata. L’impasto, cotto a caldo per diversi giorni viene poi fatto stagionare per circa 8 mesi. Si ottiene un sapone con una percentuale di glicerina nettamente più alta rispetto ai saponi industriali nei quali molto spesso viene asportata.

La glicerina è un sottoprodotto naturale della saponificazione e per le sue proprietà conferisce al sapone di Nablus delle caratteristiche insolite per un sapone, soprattutto paragonato con quelli industriali. La glicerina, una volta applicata sulla pelle, può influenzare positivamente la struttura dello strato corneo attraverso vari meccanismi:

  • 1. Idratazione e diminuzione della TEWAL: essendo la glicerina un umettante che attira e trattiene l’acqua sulla superficie della pelle, contribuisce a mantenere la cute idratata e può migliorare la funzione barriera dello strato corneo.
  • 2. Aumento della flessibilità epidermica: la migliore idratazione può aumentare la flessibilità dell’epitelio, riducendo la rigidità dello strato corneo.
  • 3. Effetto sul film idro-lipidico: la glicerina può contribuire a stabilizzare la struttura del mantello idro-lipidico legandosi alla porzione idro.
  • 4. Promozione dell’esfoliazione naturale: l’idratazione fornita dalla glicerina può contribuire alla desquamazione delle cellule morte dello strato corneo, facilitando il processo di rinnovamento cellulare.

Delle 30 fabbriche di sapone alla fine del XIX secolo, nel 2021 se ne contavano solo 9. La forte pressione nei territori occupati e l’attuale situazione di guerra dopo il 7 ottobre 2023, ha probabilmente ridotto ulteriormente la produzione di questo antico sapone della tradizione mediterranea.

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