Gran parte dei detergenti per l’igiene intima rientrano nella categoria dei prodotti cosmetici destinati all’igiene personale e come tali devono rispettare il Regolamento UE 1223/2009. Essi, tuttavia, non sono tutti uguali e in caso di candidosi è bene prestare attenzione all’etichetta.
L’agente eziologico della candidosi è un lievito, la Candida spp. La specie clinicamente più importante per l’essere umano è Candida albicans. Le infezioni sono generalmente superficiali e localizzate, più rare invece quelle disseminate, almeno nell’immunocompetente. Generalmente sono infezioni endogene anche se vi possono essere infezioni esogene soprattutto in contesti nosocomiali.
Il microrganismo è infatti un normale commensale nelle mucose orali, vaginali, della cute e del tratto gastrointestinale su circa il 25-50% della popolazione. In talune circostanze, tuttavia, vi può essere un’alterazione nell’equilibrio della flora muco-cutanea con proliferazione abnorme del lievito.
Frequentemente i fattori che predispongono a tale dismicrobismo o comunque alla comparsa di candidosi vulvovaginale sono:
- terapie antibiotiche (antibiotici a largo spettro)
- terapie cortisoniche
- cateterismi
- traumi alle mucose
- diabete mellito
- contraccettivi orali
- donne al terzo trimestre di gravidanza
- infezioni da HIV
La candidosi vulvovaginale si presenta con placche eritematose e placche biancastre, prurito e talvolta secrezioni biancastre. Le infezioni sul glande (le cosiddette balaniti) nei partner maschili di donne con candidosi sono molto meno comuni.
In presenza di candidosi vulvovaginale anziché l’utilizzo dei normali detergenti intimi, è opportuno usare dei saponi a pH basico (8.5) per un duplice motivo:
- Il pH alcalino porta un immediato sollievo del prurito (ma solo in presenza di Candida albicans) contribuendo a ridurre l’irritazione delle mucose.
- Il pH basico ostacola la crescita del lievito.
I preparati topici che contengono l’olio essenziale di Albero del Tè (Melaleuca alternifolia) in concentrazione tra 0.12 e 1.0% presentano una interessante attività antifungina, utile in caso di candidosi.
Attenzione:
L’uso dei detergenti alcalini è, tuttavia, indicato solo ed esclusivamente in presenza di Candidosi e per pochi giorni, poiché un’alterazione protratta del pH vaginale (normalmente acido, con un pH tra 3.8 e 4.5) esporrebbe la donna ad altre infezioni, come la Gardnerella vaginalis tra i principali responsabili delle vaginosi batteriche.