Nel corso di un’indagine di sorveglianza epidemiologica nelle acque reflue in Sicilia, dove sono stati raccolti 196 campioni tra gennaio 2022 e giugno 2023, si è riscontrata la presenza di Echovirus 11 nel 64% dei campioni. Aspetto ancora più importante è stato l’identificazione del lignaggio prevalente che è lo stesso responsabili delle epatiti neonatali in Francia.
Gli Echovirus appartengono al genere Enterovirus della famiglia dei Picornaviridae. Nonostante il nome, gli Enterovirus generalmente non provocano patologie enteriche ma si moltiplicano nel tratto intestinale e sono comunque a trasmissione oro-fecale. Il virione è formato da un solo filamento di RNA a polarità positiva simile a un RNA messaggero, circondato da un capside icosaedrico. Entrano dall’orofaringe, dal tratto respiratorio superiore o dalla mucosa intestinale, infettando poi il tessuto linfatico e successivamente, mediante una viremia, si diffondono fino ad arrivare alle cellule che esprimono il recettore; presentando un tropismo tissutale e una capacità citolitica diversa per ogni virus.
Diversi sierotipi sono responsabili del raffreddore comune, altri invece sono clinicamente più importanti, come l’Echo16 che è l’agente causale dell’Esantema di Boston o l’Echo 9 responsabile dell’eruzione enterovirale petecchiale.
L’Echo 11
Nel giugno del 2023 le autorità francesi attivavano il sistema di allerta EWRS per un insolito aumento di infezioni neonatali da Echovirus 11. Successivamente, a cascata, diversi Stati membri segnalavano nuovi casi. Tra il 2022 e il luglio 2023 si notificarono 19 neonati infetti.
Il patogeno è responsabile di una epatite fulminante. Nove dei piccoli pazienti coinvolti, hanno presentato una sepsi grave con insufficienza epatica e coinvolgimento miocardico e neurologico. L’ipotesi che vi potesse essere un nuovo lignaggio con maggiore virulenza poteva spiegare l’aumento delle infezioni gravi rispetto agli anni precedenti.
I fattori di rischio per sviluppare una patologia grave sono:
- Neonati prematuri
- Basso peso alla nascita
- Rottura prematura della membrana fetale
- Nutrizione parenterale neonatale
Il controllo dei contagi è però reso difficile dalle caratteristiche del virione:
- È possibile la trasmissione verticale e quella aerea
- Sono resistenti all’inattivazione data da solventi lipidici come l’alcool
- Il patogeno rimane attivo nell’ambiente esterno per circa 7 giorni
- Resistente all’acidità dello stomaco, alla bile e alla proteasi
Le misure di igiene generale sono sempre valide (lavaggio frequente delle mani, non usare oggetti condivisi come bicchieri, disinfezione delle superfici). È bene tuttavia utilizzare per i processi di disinfezione l’ipoclorito di sodio al 5%, prestando attenzione che sulle superfici non vi siano residui organici che proteggono il patogeno.
Gli Enterovirus si inattivano a 50 °C.
Di seguito il link della pubblicazione:
Immagine di copertina tratta dalla pubblicazione:
https://www.sciencedirect.com/science/article/abs/pii/S0048969724006569